MOLINO MARTINETTO

C’è una macina antica, nella pianura tra Torino e il Canavese, dominata dalle vette delle Alpi Graie. È la macina che un tempo lontano, fin dal Cinquecento, appartenne ai Marchesi d’Oria e forniva farina per nutrire l’intero feudo. Farina genuina e di qualità, ovvio. E come poteva essere diversamente, cinquecento anni fa? Con i grani prodotti in questa pianura, dove l’aria di montagna accarezza i campi e talvolta li spazza con un vento impetuoso e purificatore, dove l’acqua che scende dalla sorgenti e dai ghiacciai delle vicine Valli di Lanzo alimenta una terra generosa.

Dal 1897, quella macina è di proprietà della famiglia Martinetto e non ha mai smesso di funzionare, crescere e innovarsi. Con i grani degli stessi campi, con la stessa aria, con la stessa acqua. Che cosa è cambiato, in mezzo millennio, dal Rinascimento ad oggi? Molto, moltissimo, ma non tutto.

Oggi, al posto dell’antica macina c’è uno stabilimento modernissimo, dotato di apparecchiature e sistemi di lavorazione di ultima generazione. Oggi, a pochi chilometri, c’è l’imbocco della tangenziale di Torino, delle statali e delle autostrade che conducono nella direzione opposta, verso il Canavese, la Valle d’Aosta, la Lombardia. Chissà che cosa penserebbero, oggi, i Marchesi d’Oria. Ma ciò che non è cambiato è proprio lei, la cosa più importante, la farina di qualità prodotta da quell’antica macina.

Una qualità anzi migliorata dalle nuove tecniche di selezione e macinazione, ma intatta nella sua purezza originaria, perché il Molino Martinetto produce farine di qualità rigorosamente senza l’impiego di alcun genere di conservante e di additivo chimico.

È cambiato il mondo, dal Cinquecento, ma la meraviglia della natura, qui, è rimasta intatta.